Chiesa del Gesù

La chiesa del Santissimo Nome di Gesù, conosciuta soprattutto come chiesa del Gesù o più semplicemente Il Gesù, si trova nel rione della Pigna.
La chiesa è molto importante anche dal punto di vista architettonico in quanto è il primo esempio di manufatto che applica i dettami della riforma tridentina. Concepita a navata unica perché l’attenzione dei fedeli si focalizzasse sull’altare e sul celebrante in modo di favorire la meditazione e la predicazioni.
L’edificio fu preso ad esempio per la costruzione di moltissime chiese erette dai Gesuiti in tutto il mondo.
La chiesa ebbe origine nel 1551 quando, Ignazio di Loyola, fondatore della compagnai del Gesù, commissionò all’architetto fiorentino Nanni di Baccio Biggio il disegno di una Chiesa per la Compagnia di Gesù. Nel 1554, il progetto fu rielaborato da Michelangelo ma non realizzato.
Fino a che il cardinale Alessandro Farnese, nel 1561 incaricò Jacopo Barozzi, detto “Il Vignola”, della progettazione e realizzazione. A concluderne l’esecuzione, dopo la morte del Vignola, fu Giacomo Della Porta nel 1575. Il Della Porta rielaborò il disegno della movimentata facciata e progettò la cupola. Fu consacrata il 25 novembre 1584. Voluto dal Cardinale Giovanni Francesco Negrone è l'affresco
della volta della navata centrale, rappresentante il Trionfo del nome di Gesù di Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio. Sempre del Baciccio è l'affresco della cupola.
Nella grande cappella dedicata a Sant’Ignazio riposano le sue spoglie in un'urna in bronzo dorato, opera di Alessandro Algardi. Colpisce in particolare l'altare riccamente decorato con oro e gemme, lapislazzuli, alabastro, marmo, onice, ametista, cristallo ed è opera di Andrea Pozzo un artista gesuita che lo completò tra il 1696 e il 1700.
Ogni giorno intorno alle 17,30 dietro la grande tela illustrata al fianco, appare, fra musiche e luci, una grande statua dorata del Santo.
Nel Settecento la Congregazione fu soppressa (1773) ma nel 1814 la chiesa fu restituita ai gesuiti. Verso la metà del XIX secolo fu costruito l’altare maggiore. Dal 1858 al 1861 per munificenza del principe Alessandro Torlonia si rivestì di marmi la navata.
Vi è un Museo che raccogliere e conserva gli arredi di Sagrestia. Il Museo è anche spazio per mostre legate all’apostolato spirituale, intellettuale e sociale della Compagnia del Gesù. Sono visitabili anche le stanze di Sant'Ignazio che si trovano all'ultimo piano della residenza costruita dallo stesso Santo con l'aiuto di Codacio tra il 1534 ed il 1544. Le stanze sono il resto del primo edificio che fu distrutto da una inondazione. Qui Ignazio di Loyola visse gli ultimi 12 anni della sua vita tenedo una voluminosa corrispondenza e scrivendo le Costituzioni della Compagnia e vi morì, dopo lunghe sofferenze, il 31 luglio 1556.

TMZ